Domenica scorsa, gli elettori dei 27 Paesi dell’Unione Europea hanno eletto i 720 deputati al Parlamento Europeo che saranno in carica per i prossimi cinque anni, producendo un chiaro e pronosticabile spostamento a destra.
Negli ultimi cinque anni il parlamento è stato governato da una maggioranza composta da tre gruppi: il Partito popolare europeo di centrodestra, i Socialisti e Democratici di centrosinistra ed i liberali di Renew Europe. Insieme hanno guidato la politica dell’UE, che ha contemplato il Green Deal e la risposta all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Con il contributo di oggi andremo dunque ad analizzare quali sono stati i risultati delle elezioni europee sia in Italia che in Europa.
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Risultati delle elezioni europee per i gruppi al Parlamento UE
La maggior parte dei membri del Parlamento europeo siedono in diversi gruppi parlamentari in base al loro orientamento politico (da destra a sinistra). Bisogna avere almeno ventitré deputati provenienti da sette paesi dell’UE per formare un gruppo parlamentare europeo. I gruppi ricevono una quota dei finanziamenti UE in base alle loro dimensioni, ed i capigruppo possono parlare per primi nei dibattiti parlamentari. Il parlamento uscente aveva sette gruppi, ed il loro numero non è cambiato, mentre la consistenza dei singoli gruppi si, ecco come:
Il Partito popolare europeo (PPE) ha ottenuto una netta vittoria nelle elezioni del Parlamento europeo di domenica, rafforzando la presa su una Camera in cui i gruppi di estrema destra hanno ottenuto importanti guadagni in termini numerici. Secondo i dati provvisori, il centrodestra è sulla buona strada per avere circa 186 deputati in Parlamento, praticamente un quarto dei 720 presenti nell’emiciclo.
È l’unico partito centrista ad essere cresciuto in queste elezioni: i Socialisti e Democratici (S&D) di centrosinistra hanno perso una ventina di rappresentanti, mentre il gruppo liberale Renew Europe ancora di più. Dalla sua il PPE è dunque nella posizione migliore per definire la prossima politica dell’UE, con una probabile inclinazione dell’agenda a destra.
L’affermazione delle destre nei risultati delle elezioni europee
Come già prevedibilmente anticipato, le forze di estrema destra hanno ottenuto grandi guadagni in termini di rappresentanza su tutto il blocco. In Francia, il Rassemblement National ha raccolto quasi un terzo dei voti dei cittadini d’oltralpe, consolidandosi come il principale gruppo ultranazionalista del prossimo Parlamento.
Allo stesso modo Fratelli d’Italia del primo ministro italiano Giorgia Meloni ha registrato un’impennata, con più di un quarto degli elettori che ha espresso sostegno al partito di destra. Di conseguenza, i due gruppi all’estrema destra del Parlamento europeo, ossia Conservatori e Riformisti Europei (ECR) ed Identità e Democrazia (ID), controlleranno 131 seggi nella Camera (senza contare i 15 parlamentari dell’Alternative für Deutschland, i 10 rappresentanti del partito Fidesz di Viktor Orbán, i sei del partito di Confederazione polacco ed i tre membri del partito bulgaro Rinascita filo-Cremlino.
L’avanzata della Meloni in Italia ha minato i numeri che la Lega aveva fatto registrare alla precedente tornata elettorale; un tempo leader del gruppo Identità e Democrazia, domenica scorsa la Lega ha perso due terzi dei seggi.
In Spagna, il partito Vox è stato indebolito in modo simile da The Party is Over, un nuovo partito guidato dal personaggio di estrema destra Alvise Pérez. Il nuovo gruppo si è assicurato tre seggi che sarebbero potuti andare a Vox, che ha raddoppiato la sua rappresentanza ed avrà sei parlamentari a Bruxelles durante la prossima legislatura.
Se l’estrema destra dovesse formare un unico gruppo sarebbe la seconda forza più grande in Parlamento, dietro al Partito popolare europeo, tradizionalmente dominante. Le rivalità e i disaccordi al suo interno rendono questo scenario improbabile, ma le sue dimensioni eserciteranno comunque una reale pressione verso destra su tutta la politica dell’Unione Europea.
Gli sconfitti
Il presidente francese Emmanuel Macron ha subito un duro colpo dopo che il suo partito è arrivato secondo, poco davanti ai socialisti che un tempo si pensava fossero ormai un partito defunto. La sua candidata principale, Valérie Hayer, tornerà zoppicando a Bruxelles dopo essere stata ripetutamente messa in ombra dai suoi alleati. Anche i socialdemocratici del cancelliere tedesco Scholz sono stati schiacciati dai cristiano-democratici di centrodestra e dall’estrema destra di Alternativa per la Germania. Con appena il 14% dei voti, l’SPD ha ottenuto il peggior risultato in elezioni nazionali da più di un secolo. Scholz si trova ora ad affrontare le richieste del centrodestra di fare come Macron ed indire elezioni anticipate il prima possibile.
Dopo una buona prestazione nel 2019, i Verdi hanno subito un duro colpo in Germania, complessivamente hanno perso circa 20 seggi in una notte cupa per gli attivisti del clima. Facendo buon viso a cattivo gioco, uno dei candidati principali del partito, l’eurodeputato olandese Bas Eickhout, ha affermato che i Verdi cercheranno di svolgere un ruolo “costruttivo” nei colloqui di coalizione, sempre che von der Leyen sia ancora interessata a parlare con loro.
Il leader nazionalista ungherese Orbán ha fatto peggio del previsto. Anche se il suo partito Fidesz ha ottenuto il 43,8% dei voti, si è trattato del peggior risultato mai ottenuto nelle elezioni del Parlamento europeo. Ad ogni modo, Bruxelles starà a guardare se l’ungherese riuscirà a manovrare i suoi eurodeputati nel gruppo nazionalista dei Conservatori e Riformisti europei, dando un’ulteriore spinta alla Meloni.
Anche il partito della Lega del vice primo ministro italiano non se la passa bene. Aveva ricevuto il 34% dei voti nel 2019 e attualmente presiede il gruppo di estrema destra Identità e Democrazia, e questa volta ha raccolto invece meno del 9%, mettendosi più o meno alla pari con Forza Italia, che correva con il nome del defunto Silvio Berlusconi sulla scheda elettorale.
Le possibile maggioranze del Parlamento UE
La cosiddetta “grande coalizione” tra Partito Popolare Europeo (PPE) di centro-destra, Socialisti e Democratici (S&D) di centro-sinistra e il gruppo liberale Renew Europe si è assicurata 403 seggi in Parlamento, dunque circa una quarantina di seggi oltre la maggioranza matematicamente necessaria per riuscire a governare.
Da questo punto di vista, nonostante una possibile apertura anche al gruppo di destra ECR (Conservatori), già bocciata dai rappresentanti dei Socialisti e Democratici, sembrerebbe non ci saranno grandi trasformazioni di forze a sostegno della Presidenza Von der Leyen.
Visto l’ottimo risultato da parte del Partito popolare europeo (PPE), di centrodestra, la presidente in carica della Commissione europea Ursula von der Leyen è pronta per la seconda parte della sua battaglia votata ad una ben probabile riconferma.
Gli esiti del voto alle elezioni europee 2024 in Italia
Giorgia Meloni ha vinto la sua scommessa. Nonostante un’affluenza storicamente bassa in italia, pari solo al 49,6% degli aventi diritto al voto, il primo ministro italiano è emerso più forte di prima sia a Roma che a Bruxelles al termine delle elezioni europee, che si sono chiuse la sera di domenica 9 giugno.
Con circa il 29 per cento dei voti, il suo partito, Fratelli d’Italia, ha superato il fatidico 26% fatto registrare alle precedenti elezioni politiche del 2022 che l’avevano incoronata primo ministro d’Italia. La Meloni si è inoltre affermata come il capo di governo più stabile tra i principali paesi europei, dopo la rovinosa caduta delle maggioranze che oggi sono al potere sia in Francia che in Germania.
“Sono orgogliosa che l’Italia si presenterà al G7 con il governo più forte di tutti. Questa è una cosa che non accadeva in passato ma che accade oggi. È una soddisfazione ed anche una grande responsabilità“, ha dichiarato Meloni lunedì mattina presto dalla sede del suo partito. Partito che ora intende avviare un dialogo con l’omologo di estrema destra francese Rassemblement National (RN) allo scopo di formare una maggioranza al Parlamento europeo su alcuni testi, sperando in una vittoria dell’estrema destra a Parigi dopo le elezioni legislative anticipate che sono state annunciate domenica sera da Macron. “Un governo diverso da quello di Macron sarebbe inevitabilmente una buona notizia“, ha detto anche il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida di Fratelli d’Italia.
Al secondo posto si è piazzato il Partito Democratico, di centrosinistra e all’opposizione dell’odierno governo Meloni, con circa il 24% dei voti, mentre l’altro gruppo di opposizione, il Movimento 5 Stelle, è arrivato terzo facendo registrare il 10%, ossia il peggiore risultato a livello nazionale dalla sua creazione quindici anni fa.
Il voto dell’UE ha indicato che la coalizione di governo della Meloni, composta da partiti che si estendono dal centro-destra all’estrema destra dello spettro politico, ha visto salire il sostegno fino ad oltre il 47% da poco meno del 43% che si era materializzato nel 2022.
Gli eletti al Parlamento europeo dall’Italia
Passiamo ora ad una breve rassegna dei vari eletti di tutte le cinque circoscrizioni che andranno a rappresentare l’Italia al massimo emiciclo europeo.
Fratelli d’Italia ottiene 25 europarlamentari: Carlo Fidanza, Mario Mantovani, Giovanni Crosetto, Lara Magoni, Pietro Fiocchi, Mariateresa Vivaldini, Paolo Inselvini, Elena Donazzan, Stefano Cavedagna, Sergio Berlato, Alessandro Ciriani, Daniele Polato, Piergiacomo Sibiano, Nicola Procaccini, Marco Squarta, Carlo Ciccioli, Antonella Sberna, Francesco Torselli, Alberico Gambino, Francesco Ventola, Denis Nesci, Michele Picaro, Chiara Gemma, Giuseppe Milazzo, Ruggero Razza.
Del Partito democratico sono invece stati eletti 20 europarlamentari, ossia: Cecilia Strada, Giorgio Gori, Alessandro Zan, Irene Tinagli, Stefano Bonaccini, Alessandra Moretti, Elisabetta Gualmini, Dario Nardella, Matteo Ricci, Nicola Zingaretti, Camilla Laureti, Antonio Decaro, Lucia Annunziata, Raffaele Topo, Pina Picierno, Sandro Ruotolo, Georgia Tramacere, Giuseppe Lupo, Marco Tarquinio.
Il partito fondato da Silvio Berlusconi, Forza Italia, ottiene nove seggi: Herbert Dorfmann (Svp), Letizia Moratti, Massimiliano Salini, Salvatore De Meo, Fulvio Martusciello, Giuseppina Princi, Edmondo Tamajo, Marco Falcone, e secondo i calcoli più attendibili anche l’ex sindaco di Verona Flavio Tosi. Il Carroccio si ferma a 8 eurodeputati: Roberto Vannacci, Isabella Tovaglieri, Raffaele Stancanelli, Angelo Ciocca, Paolo Borchia, Aldo Patriciello, Anna Maria Cisint, Silvia Sardone, Susanna Ceccardi.
Anche per il Movimento 5 Stelle andranno 8 rappresentati al Parlamento UE: Gaetano Pedullà, Sabrina Pignedoli, Carolina Morace, Pasquale Tridico, Valentina Palmisano, Mario Furore, Giuseppe Antoci, Gianluca Ferrara. Ed infine Alleanza Verdi e Sinistra porterà: Ilaria Salis, Mimmo Lucano, Ignazio Marino, Francesco Borrelli, Leoluca Orlando, Benedetta Scuderi e Cristina Guarda. Nessun seggio andrà invece ai partiti di Calenda e Renzi, rimasti di poco sotto la soglia di sbarramento del 4 per cento con le liste di Azione e Stati Uniti d’Europa.
Considerazioni finali sui risultati delle elezioni europee 2024
L’aumento del sostegno ai partiti di estrema destra in Francia, Germania e Austria è stato mitigato dal forte sostegno ai gruppi centristi e di sinistra in altri paesi. Il processo legislativo dell’Unione Europea è destinato a diventare più complicato dopo che le elezioni parlamentari hanno offerto un quadro contrastante del vecchio continente. Come previsto, i partiti della destra populista hanno ottenuto enormi guadagni in molti paesi, ma in altri il sostegno all’establishment centrista ha resistito, con i partiti di sinistra che hanno in alcuni paesi ottenuto guadagni sorprendenti (vedi il caso di Alleanza Verdi e Sinistra in Italia).
Forse la risposta più sorprendente all’aumento del sostegno ai partiti populisti è stata quella del presidente francese, Emmanuel Macron, che ha indetto elezioni legislative anticipate dopo una schiacciante sconfitta da parte del Raggruppamento Nazionale di estrema destra di Marine Le Pen. Secondo le proiezioni, il RN ha ottenuto circa il 32% dei voti francesi, più del doppio del 15% ottenuto dai macroniani. “Non posso comportarmi come se nulla fosse successo”, ha dichiarato Macron annunciando le elezioni per l’assemblea nazionale già il prossimo 30 giugno.
L’impopolare coalizione di governo del cancelliere Olaf Scholz, di centrosinistra, ha perso terreno nei confronti dell’opposizione conservatrice. Il blocco conservatore – dominato dall’Unione Cristiano-Democratica – ha mantenuto la sua posizione di partito tedesco più forte a Bruxelles con oltre il 30% dei voti. Le proiezioni mostravano un sostegno per i socialdemocratici di centrosinistra di Scholz pari al 14%, ossia il peggior risultato dopo la seconda guerra mondiale in un voto nazionale per l’SPD. L’estrema destra Alternativa per la Germania (AfD) ha guadagnato terreno nonostante una serie di scandali che hanno circondato i suoi due principali candidati alla legislatura europea.
In Spagna, il leader del Partito popolare conservatore spagnolo (PP) ha salutato l’alba di un nuovo “ciclo politico” dopo che il suo partito ha superato i socialisti al governo finendo primo. Domenica sera il PP ha ottenuto il 34,2% dei voti e 22 seggi, mentre il Partito Socialista Operaio spagnolo (PSOE) ha preso il 30,2% e 20 seggi, con Vox di estrema destra che è arrivato terzo al 9,6%. Podemos, una volta visto come un partito che avrebbe potuto eclissare il PSOE, ha visto il suo numero di seggi scendere da sei a soli due.